17/01/2024đź‘— Dispositivi AI indossabili: stanno arrivando?

La settimana scorsa all’evento CES è stato presentato uno dei primi gadget AI che promette di rivoluzionare il modo con cui interagiamo con i dispositivi.

Si chiama R1, è stato sviluppato dall’azienda Rabbit, ed è un dispositivo autonomo, grande circa la metà di un iPhone, dotato di una fotocamera rotante per scattare foto e video e una rotellina per navigare e comunicare con l’assistente AI integrato.

Il vero punto di forza del R1 è il software, Rabbit Os.

Questo sistema operativo AI è stato addestrato con persone che interagivano con app come Spotify e Uber, mostrando al modello come funzionano. L’azienda afferma che sarà anche possibile addestrare il modello a compiere “azioni custom”.

Alcune cose che trovo interessanti:

  • Invece di basarsi su un Large Language Model come quello di ChatGPT, Rabbit OS utilizza un “Large Action Model” (LAM).
  • In pratica consiste di un LLM (Large Language Model) che è stato addestrato a eseguire “azioni”
  • Questo permette di iniziare a pensare ad assistenti AI che prendono decisioni al posto nostro, con tutte le implicazioni che questo comporta

Quali sono le limitazioni attuali però?

  • AffidabilitĂ 
    • Il piĂą grande limite attuale che vedo nei dispositivi “Powered by AI” - dove un modello AI è usato per gestire il sistema operativo - risiede nei casi in cui il modello… semplicemente sbaglia.
    • Per affidare le nostre scelte o le nostre prenotazioni abbiamo bisogno di un dispositivo estremamente affidabile, con un grado di errore trascurabile (da 0.01% in giĂą?)
    • Tuttavia è difficile controllare l’output dell’AI generativa, e garantire il suo funzionamento deterministico è impossibile
    • Questo deriva dalla natura stessa dell’AI, che nella sua forma attuale è un modello statistico
  • Lingua
    • R1 oggi funziona solo ufficialmente in inglese, anche se è facile pensare che questo cambierĂ  presto, dato che le funzionalitĂ  “multi-lingua” sono giĂ  pianificate nella roadmap

Cosa ne penso?

R1, ma anche l’AI Pin presentato qualche mese fa, o i gli smart glasses sviluppati da Rayban e Meta…. sono un primo sguardo a quello che probabilmente vedremo proliferare nel prossimo futuro come il settore degli “AI indossabili”.

Occhiali, collane, braccialetti: è solo questione di tempo affinché vengano sviluppati hardware specializzati per far funzionare i modelli di AI generativa su dispositivi di ogni forma e dimensione.

E i costi stanno diminuendo!

Estendendo questo concetto, non è nemmeno difficile immaginare un futuro a breve termine di “AI Everywhere”, dove l’AI viene integrata in tutti gli strumenti e oggetti di uso quotidiano.

Dal frigorifero, all’automobile, al termostato.

SarĂ  interessante vedere anche quali standard di comunicazione e interfacce software verranno scelte e adottate dalle compagnie, ma soprattutto dagli sviluppatori.


By Giacomo Ciarlini - Head of Content & Education - Datapizza


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